Street Art XXL
Quando sei sulla facciata di un edificio a 30 metri da terra, appeso a una corda e circondato dal vuoto, ti senti molto piccolo! E questa sensazione mi piace", racconta Mahn Kloix. La facciata in questione è quella di un edificio situato a Rillieux-la-Pape, in Francia, che nel 2023 è stato donato a una residenza artistica prima di essere demolito. Mahn, invece, è uno street artist. Appeso a una corda, a 20 metri di altezza, sta lavorando a un’opera gigantesca, su una tela bianca di 30 x 10 metri.
18 Aprile 2024
Accesso su fune e spazi confinati
L’opera raffigura un uomo che tende la mano verso un'enorme farfalla. Per realizzare un disegno di tali dimensioni dalle proporzioni perfette, Mahn utilizza una tecnica di ingrandimento tramite una griglia, che permette di riprodurre facilmente un’immagine nella scala desiderata. “Non è una novità: già nel Rinascimento gli artisti affrescavano le cappelle in questo modo!”, spiega l'artista. Per realizzare il suo disegno, Mahn deve conoscere le dimensioni della parete su cui verrà dipinta l’opera, in modo da impostarla nelle giuste proporzioni fin dal foglio di carta. Poi vi disegna sopra una griglia. Una volta arrivato sull’edificio, non deve far altro che trasferire la griglia sulla parete, tracciando i quattro angoli che corrispondono ai quadrati su carta, ma cento volte più grandi! Questa prima fase cruciale determinerà il risultato finale...
“Sono contento quando c’è un cordista ad aiutarmi, perché posizionare tutti questi segni richiede molto tempo.” Il cordista che interviene a Rillieux si chiama Ivan Muscat. Dedica l’intera giornata a tracciare più di 300 crocette su un muro alto 30 metri e largo 10. Non appena sono visibili i primi segni, Mahn si mette al lavoro. Il tempo stringe: hanno solo cinque giorni... Con il disegno di riferimento infilato in un secchio da muratore appeso all’imbracatura, Mahn dipinge con la vernice spray direttamente sul muro, dopo avere tracciato a gessetto una linea leggera. In quest’opera, lo sfondo è grezzo: un intonaco beige. Non c’è modo di cancellare o nascondere le imperfezioni, ma in questa sfida “c’è un aspetto “live” che mi piace molto”, spiega l’artista.
Dipingere dal vivo
Per spostarsi sulla parete di Rillieux, Mahn viene “pilotato” a distanza da Ivan, che ha installato ancoraggi, carrucole, paranchi e protezioni in corda sul tetto dell’edificio. “Ha inventato un sistema di triangolazione: mi faceva andare su, giù e di lato, in base a quello che gli chiedevo via radio, e tutto con la sola forza delle braccia! Mi ha fatto risparmiare un sacco di tempo e di energia.” Su una tela di 300 metri quadrati, muoversi può essere complicato; realizzare l’opera richiede tempo e fatica fisica. Anche se l’imbracatura è comoda, Mahn fa fatica a stare seduto sul sedile e lavorare per più di sei ore, intervallate da pause. “Io non faccio il cordista di mestiere!” sottolinea con ironia, “Devo sfruttare al meglio le mie capacità fisiche per poter continuare a lavorare per lunghi periodi. Il limite principale è la gestione dello sforzo... Ma sto iniziando a prenderci la mano!” Soprattutto perché l’ascensore non sempre funziona. In questi casi bisogna partire dal basso e risalire su corda, il che è molto più faticoso.
La tavolozza del pittore si trova nel secchio appeso all'imbracatura. Bombolette, pennelli, gessetti, modello originale in formato ridotto... “Ogni volta è un po’ una spedizione... Come in una via lunga di arrampicata, non si può dimenticare nulla e non si può far cadere nulla!” Per realizzare i suoi affreschi, Mahn utilizza talvolta un cestello, molto più pratico sia per gli spostamenti che per trasportare il materiale. Eppure... non gli va a genio. “Con la corda, c’è la sfida di fare tutto senza macchinari, e lo trovo bellissimo.”
Artista cordista... e viceversa
La sfida è ancora più ardua di notte. Da un’idea del videomaker Hugo Pedel, l’avventura si è trasformata in “light painting” dopo il tramonto. Hugo è a terra dietro la videocamera, Ivan aziona le corde sul tetto dell’edificio, e Mahn ridisegna i contorni dell’affresco usando una lampada frontale agganciata a un’asta! Il gruppo ha stabilito un livello di fiducia tale da permettere a Hugo, l’unico con una visuale completa, di dirigere al telefono questa operazione di due ore. “Fisicamente è stato molto faticoso”, racconta Mahn, “Ivan mi spostava spesso e io facevo tutto alla cieca.. Ma ci siamo divertiti molto, e il risultato è una bomba.”
“Disegnare un affresco gigante su una facciata utilizzando delle corde equivale a condurre un cantiere in quota ed è soggetto alle stesse norme. Da qui la necessità di essere in due. Oltre a installare l’attrezzatura e le corde, e ad assistere Mahn nel suo lavoro di pittore verticale, Ivan supervisiona le operazioni in veste di cordista: delimita e mette in sicurezza il cantiere a terra, garantisce la sicurezza di Mahn, gli invia l’attrezzatura che potrebbe aver dimenticato lassù e “rincuora la squadra quando le cose si fanno difficili, come a Rillieux dove faceva freddo e pioveva!”
A volte e per un certo tempo, il cordista diventa anche un artista. “Quando ci sono grandi aree di sfondo da dipingere con la bomboletta, le mostro ai cordisti e ci pensano loro! Questo dà loro l’opportunità di eseguire lavori che non hanno mai fatto prima”. È un mix che funziona anche al contrario, dato che Mahn ha seguito una formazione in materia di lavoro su fune e sta per ottenere un diploma professionale.
Messaggi per strada
I disegni di Mahn sono messaggi. Parole di tributo, parole di sostegno, per militanti, attivisti, persone che lottano per un mondo migliore, ma anche per le vittime di oppressioni, per i rifugiati e per l’ambiente. Questi messaggi sono fatti per essere condivisi in strada, dove possono essere visti da tutti. “Ho lavorato con Amnesty International e collaborerò con SOS Méditerranée, perché il mio lavoro comporta un impegno sociale e ambientale. È per questo che appartiene agli spazi pubblici", spiega l'autore.
Anche se alcune di queste opere sono oggi conservate come parte del patrimonio culturale delle città, l'arte urbana rimane effimera. Una volta consegnata al mondo, è destinata a essere coperta o cancellata. Questo è il destino dell'uomo con la farfalla, apparso in cinque giorni su un edificio che sarà demolito. “Ci sarà un video in timelapse della distruzione dell’edificio, con l’affresco che scompare poco a poco. Abbiamo scelto questo disegno proprio per evocare la fragilità dell'ambiente. Lo vedremo lì, distrutto a colpi di scavatrice... Questo aggiunge un ulteriore livello al messaggio che volevo trasmettere.”
L'arte urbana è entrata nella sua vita circa dieci anni fa. Ma questo artista di quadri in formato XXL non ha iniziato la sua carriera dipingendo appeso a una corda. Prima ha disegnato su carta, affissa in luoghi pubblici. Poi è passato da incollare a dipingere direttamente sui muri. E i muri si sono trasformati in facciate, sempre più grandi. In ogni fase della sua carriera artistica, Mahn ha affrontato una nuova sfida. “Mi piace improvvisare e sperimentare; amo incontrare nuove persone e fare cose nuove.”
E le idee nuove non gli mancano. Il trio di Rillieux-la-Pape, che da quel meraviglioso incontro è diventato come un gruppo di amici, tornerà presto insieme per realizzare nuove opere ricche di ostacoli da superare: “Mi piace la dimensione attiva, la sfida di non sapere se ce la farò...”.
Guarda la puntata di “Altezza: la loro vita quotidiana” dedicata a questo enorme murale: https://youtu.be/CLR5fQ7tFnE
Articolo scritto da Anne Jankeliowitch
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