Alpinismo e sci ripido: Liv Sansoz sull'Aiguille Verte (Chamonix - Francia)
Liv Sansoz, compenente del team Petzl con sede a Chamonix, sfrutta al meglio le attività offerte dalla valle: alpinismo, sci, parapendio, base jumping, ecc... Eccola in una giornata di fine di febbraio, neve perfetta, cielo sereno e temperature in aumento. Le testimonianze confermano che il Whymper era ben innevato e sciabile senza calate obbligatorie.
2 Aprile 2013
Scialpinismo
Lo sci ripido è anche alpinismo
Direzione Grands Montets per un bivacco non troppo impegnativo, con uno spiraglio di sole che promette bene. All'alba, l'avvicinamento con gli sci è una formalità, si entra nel vivo della questione rapidamente, ai piedi del canalone Couturier. Saliamo sul lato nord lungo la linea più diretta, alternando neve fredda e poco densa a strati di neve ghiacciata che trasformano la gita in un'uscita alpinistica. Per la maggior parte dei progetti classici con gli sci, anche i più ripidi, sono sufficienti ramponi e piccozza leggeri, la corda è un'opzione. In quota, su un pendio ghiacciato, avere dei buoni ramponi e un paio di piccozze tecniche è molto rassicurante. La corda serve per un eventuale recupero perché mostrarsi troppo sicuri di sè sarebbe un errore grossolano.
Con gli sci in spalla, ci aspetta un pezzo di cordata per passare un piccolo salto sul ghiaccio, la fatica della salita ripida inizia a sentirsi nelle gambe. Gli attraversamenti su neve fresca non sono molto più rilassanti di quelli su neve ghiacciata, che sono eseguiti con mezzi ancoraggi, sfuggenti e inquietanti. Più in alto camminiamo tra i seracchi per trovare l'uscita, affanciandoci prima sul Grands Montets, poi sul Nant Blanc, infine su tutto il massiccio, grandioso! Dopo l'atmosfera austera del Couturier, il sole e la pausa in cima ci rendono euforici!
Con gli sci a 4000 metri
L'Aiguille Verte non è un cima come le altre, è facile goderla appieno, perché sei cosciente che la parta più dura è alle spalle. Per gli alpinisti sanno che scenderla è una seconda gita, quasi lunga come la salita. Non è il nostro caso, perché se i nostri sci erano un fardello in salita, ora ci promettono una discesa rapida ed efficace. Ecco il punto chiave dello sci ripido!
Mettere gli sci a 4000m non è mai banale, e approcciare un pendio che non ha risalite aggiunge uno stress supplementare. Anche se troviamo condizioni ideali, esistono gli imprevisti, il ghiaccio sorprende anche i ramponi più affidabili..
Liv non è una specialista di sci ripido, quindi sceglie di fare le sue prime curve con la corda. L'assicuratore si attacca tramite la longe a una piccozza che fa da corpo morto nella neve, blocca uno sci, e assicura a spalla nel modo più dinamico possibile.
Una curva, una derapata, ancora una curva e dolcemente Liv prende le misure del pendio. Dopo un tratto con la corda torna in fiducia e le gambe hanno prendono il ritmo. A questo punto Liv decide di continuare senza corda. Il risultato è quasi troppo facile; malgrado la pendenza e il battito cardiaco, la neve è buona e la discesa si gusta tranquillamente. E' un po' tardi ed è necessaria un'ultima accelerazione per uscire dal canalone e passare il crepaccio. I sorrisi non lasciano i nostri volti fino all'arrivo a fondo valle. In tutta la storia della Verte, questa giornata non ha davvero nulla di eccezionale ma per noi, semplici sciatori alpinisti, il mix di sforzo, sensazioni e condivisione è stato perfetto.
-- Boris Dufour
Itinerari di salita e discesa
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