Souvenir del RocTrip: Enzo Oddo, secondo Sean Villanueva
In occasione dell’ultimo Petzl RocTrip, Enzo Oddo e Sean Villanueva hanno condiviso momenti indimenticabili sulle vie di arrampicata a Meteora. E Sean ci racconta quell’esperienza indimenticabile…
26 Marzo 2015
Arrampicata indoor e in falesia
Sean, perché sei venuto al Petzl RocTrip? Cosa ti aspettavi?
Volevo vivere quell’esperienza. Per le sue belle atmosfere, per i possibili incontri e per scoprire dei siti d’arrampicata in cui non ero mai stato. È stata un’occasione perfetta. Tra l’altro ero appena tornato da una spedizione di due mesi e mezzo con una piccola barca nella regione artica (Groenlandia e Terra De Baffin). Sarebbe stato un bel cambio d’ambiente!
Come ti immaginavi l’arrampicata a Meteora?
Meteora… Sai, l’ho sognata da quando ho visto delle foto su alcuni vecchi cataloghi Petzl, sarà stato più di quindici anni fa. Le storie su quel luogo leggendario hanno solo amplificato il mio desiderio di conoscerlo. Mi aspettavo un luogo mistico, con una scalata avventurosa sulle torri di conglomerato tra monasteri.
Come mai hai deciso di fare cordata con Enzo? Come hai scelto quella via?
Avevamo entrambi sete d’avventura e siamo stati attirati dalle vecchie vie classiche con dei camini offwidths, un terreno d’avventura molto poco frequentato… Quindi è stato abbastanza naturale legarmi in cordata con Enzo. Avevamo buttato entrambi l’occhio sulla stessa via: una gran fessura molto larga, con un grande tetto che faceva venire in mente delle natiche pelose… Non è sempre facile trovare dei compagni motivati per quel genere di salite… ;)
Qual è stata l’impressione di entrambi, rispetto a quel tipo di roccia molto particolare?
Ci è sembrata MAGNIFICA!
Si sa che tu non arrampichi mai senza portare con te il flauto irlandese: se tu dovessi comporre una canzone sul tuo modo di vedere le cose assieme a Enzo, che genere di musica ne uscirebbe? E che ritmo gli daresti?
Sarebbe una miscela di jazz sperimentale, musica classica e heavy metal.
Quale strumento daresti a Enzo, per accompagnare la tua esecuzione?
Un pianoforte. Forse allora la scalata costruirebbe davvero una sfida per lui, con il peso di un pianoforte sulla schiena. Altrimenti, lo vedrei bene anche con un violino.
Come presenteresti Enzo e la sua personalità?
È di buon spirito, uno che non complica mai le cose, una persona autentica, intelligente.
Il suo modo di scalare è il suo principale punto di forza per ottenere il meglio delle sue prestazioni?
Enzo è un vero virtuoso dell’arrampicata. Il suo principale punto di forza è che non complica le cose, non si mette pressione né si crea idee preconcette (le famose barriere mentali…). È uno scalatore davvero polivalente. Per fare un esempio, una delle sue salite che mi ha molto impressionato è stata la fessura offwidth di Thai Boxing, a Chamonix. Penso che sia stato il più veloce a salirla, e dire che in zona circolavano degli specialisti di quel tipo di passaggi che l’avevano provata…
Avete discusso con lui delle tue lotte con gli offwith in condizioni di vento e di freddo?
Sì, abbiamo cominciato a farlo.
Quali sono i vostri punti in comune? E quelli complementari?, e le differenze che ci sono tra di voi?
Un nostro punto in comune: l’entusiasmo entusiasmo per le vie avventurose.
Le nostre differenze: quelle che per me sono delle prese minuscole, per lui sembra che siano delle vasche…
Cosa avete condiviso durante la salita della via? Quali sono stati i momenti forti trascorsi insieme?
Ci sono vie che lasciano il segno!
3 aneddoti divertenti su Enzo, nel corso del Petzl RocTrip…
Tra la Grecia e la Turchia bisognava cambiare barca. Un momento prima che il battello da cui eravamo sbarcati riprendesse il suo viaggio, qualcuno ha trovato Enzo che dormiva beato su una poltrona… Dove sarebbe finito, Dio solo lo sa, ma certo non in Turchia al seguito del Petzl Roc Trip…
Enzo Oddo è un maestro di backgammon. Ha giocato per tutta la durata del RocTrip. In Turchia, mentre tutto il gruppo si era recato in un hammam durante il giorno di riposo, Enzo se è andato a giocare a backgammon con degli anziani turchi sulla spiaggia di Antalya! Oltretutto Enzo non parla il turco, e quindi il suo unico mezzo di comunicazione era il Backgammon! Mi sarebbe piaciuto vedere la scena. Ad ogni modo, anche l’hammam non era poi così male…
Durante il RocTrip, Enzo mi ha insegnato a giocare a backgammon. La prima partita l’ho vinta io! (è importante non dirglielo, ma è stata pura fortuna…).
E per finire, ancora qualche domanda...
Far parte del Team Petzl è come…
Suonare il flauto per i Jethro Tull.
Arrampicare alle Meteore è come…
Fare un pellegrinaggio spirituale.
Arrampicare con Enzo è come…
Suonare con Vivaldi e Jimy Hendrix.
Una possibile scalata lontana con Enzo?
Sì, perbacco: dove vuole lui! Ma niente alcool, niente senza zucchero e niente grassi idrogenati.
Un pizzico di follia in comune?
La passione per le vie avventurose e le fessure offwidth marce.
Hai mai sognato di avere lo stesso peso di Enzo?
Vorrei avere soprattutto la sua forza e il suo virtuosismo.
Secondo te, Enzo hai mai pensato di poter arrampicare con guanti, ramponi e piccozza?
Sì, e probabilmente l’ha già fatto!
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