Welcome to Barcelona- This is #Petzl Night Running
A ridosso del mare, Barcellona beneficia di un clima ideale tutto l’anno per correre, e propone al visitatore un meraviglioso mélange di strutture medievali con intorno edifici ultramoderni, oltre a un piccolo assaggio di fantasia che si deve all’architettura di Gaudí. Per esplorare le possibilità di correre di notte in città, abbiamo avuto la possibilità di fare squadra con Llorenç Sales Ferré, un atleta professionista, e con i suoi compagni del Club Prorunners. Ci è stato offerto un tour della città: dalla spiaggia al Barrio Gótico, dalla Font Màgica de Montjuïc alla Casa Battló di Gaudí. La vita notturna di Barcellona è talmente attraente che avremmo potuto trascorrere la notte in bianco senza tanti problemi!
19 Ottobre 2018
Running
“Sono le condizioni meteorologiche e il mare a fare di Barcellona una città davvero eccezionale. A Barcellona, correre all’ora del tramonto, è una cosa che non ha paragoni. Quando il tempo è buono e fa abbastanza caldo, dopo una bella corsa non c’è niente di meglio di un tuffo in mare”.
Perché correre?
Non c’è un unico motivo. Ho cominciato a correre che ero ancora bambino e poi, nei primi anni dell’adolescenza, sono entrato a far parte della squadra locale di atletica. Certo, corro perché ho del talento, perché la corsa fa parte del mio lavoro e soprattutto perché mi permette di esprimermi a diversi livelli.
“Cicerone diceva che il volto di un individuo è il riflesso della sua anima. Ed è vero: dopo aver corso di notte, ho sempre un’aria soddisfatta”.
Cosa cambia, in città, quando arriva la notte?
Ogni città ha una propria storia. Per diversi secoli, Barcellona (la mia città) è stata testimone di molti eventi storici importanti. Nel silenzio delle ore notturne, si ha davvero l’impressione di far parte di questa storia: le strade, gli edifici e il mare, l’insieme delle cose dà vita a un ambiente che rende Barcellona davvero unica.
“Nei pressi dello Stadio Olimpico c’è la Font Màgica (la Fontana magica), e là, certe notti, ci sono i fuochi d’artificio accompagnati dalla musica: correre in quei momenti è un’esperienza che ogni runner dovrebbe provare almeno una volta nella vita”.
Cosa fai per condividere l’esperienza della corsa notturna?
Dipende dal mio umore del giorno. Ci sono giorni in cui preferisco correre da solo, senza distrazioni, e concentrarmi solo su me stesso. E cui sono invece giorni in cui mi sento attratto dalla dimensione sociale della corsa e allora, lì per lì, metto insieme un gruppo di amici per andare a correre in compagnia.
“Prima di cominciare a correre di notte, ci accordiamo sul tipo di percorso da seguire. Non è sempre facile, ma la scelta viene fatta in modo democratico”.
“È risaputo che insieme si va più lontano, e mi piace davvero far parte di un gruppo in cui tutti si aiutano a vicenda durante un’uscita, cosa che permette a ognuno di dare il meglio di sé”.
“Non c’è nulla di più rilassante che correre da soli, di notte, nelle strade di Barcellona. In solitaria, in compagnia di me stesso, del rumore del mio respiro e dei miei passi sull’asfalto: è la mia terapia dopo una giornata di lavoro impegnativa”.
“Correre in riva al mare, di fronte all’Hôtel Vela: ecco una situazione che permette di scattare una delle foto più belle a Barcellona”.
“Proprio alle nostre spalle c’è il Museo di Storia di Barcellona. Ho sempre pensato ch sarebbe divertente chiedere a tutte le persone importanti che vivevano qui una loro opinione sul fatto che oggi così tante persone corrono durante la notte, senza una buona ragione (apparente)”.
“Gaudí ha lasciato la sua impronta sulla maggior parte degli edifici di Barcellona. Casa Battló è uno dei più noti, e la sua illuminazione notturna è davvero bella. Ci capita spesso di passare davanti a quest’opera, se non altro per la sua la sua atmosfera insolita”.
“Gli ultimi studi scientifici dicono che fa bene trascorrere del tempo con i propri amici runner (o con chiunque altro), per rilassarsi e per riprendersi dopo un allenamento impegnativo. Cerchiamo di farlo spesso, dopo un’uscita, casomai gli scienziati avessero ragione…”.
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