Video - Petzl : PETZL LEGEND TOUR: IN VETTA AL GRAND CAPUCIN SULLE TRACCE DI WALTER BONATTI | Petzl Italia
Cerca

PETZL LEGEND TOUR: IN VETTA AL GRAND CAPUCIN SULLE TRACCE DI WALTER BONATTI

14 Maggio 2024

Alpinismo

Walter Bonatti, il Monte Bianco, il suo alpinismo. Questa puntata del Petzl Legend Tour Italia vi condurrà in un viaggio nella storia e nel tempo. Partendo dal Museo Nazionale della Montagna di Torino saliremo in vetta al Grand Capucin con Federica Mingolla.

Gli stati di grazia di Walter Bonatti, il suo sconfinato archivio che ha trovato casa al Museomontagna di Torino, la magia del massiccio del Monte Bianco, l’imponenza della parete est del Grand Capucin, il suo inconfondibile granito rosso, le pagine di storia dell’alpinismo che lì sono state scritte, la perfezione delle linee che tra fessure, diedri, tetti e placche che superano la verticale sono ancora oggi un sogno e una sfida per tanti alpinisti.

Sono questi gli ingredienti di una puntata del Petzl Legend Tour Italia che vi condurrà in un viaggio nella storia e nel tempo. Saliremo in vetta al Grand Capucin, lungo la via aperta sulla parete est da Walter Bonatti e Luciano Ghigo tra il 21 e il 23 luglio del 1951, grazie a Federica Mingolla, atleta Petzl e Guida Alpina che tra queste pareti continua a sognare e a farci sognare.

La fotografia di Walter Bonatti e Luciano Ghigo che preparano il poco e rudimentale materiale prima di cimentarsi nella scalata del Grand Capucin è un’immagine che ai nostri occhi ha preso vita. È il 1951 quando la cordata arriva in vetta, sciogliendo l’enigma della parete est del monolite di granito rosso definito da Gian Piero Motti “una delle più ardite ed eleganti costruzioni rocciose della catena alpina”.

La Bonatti-Ghigo è una via che ancora oggi ha tanto da raccontare, di certo ci parla del genio innato di chi l’ha intuita e salita, perché negli anni cinquanta del novecento era una parete ritenuta invalicabile, impossibile da scalare. Bonatti ci riesce in quattro giorni di scalata, tre bivacchi e con l’uso dell’artificiale, tecnica allora sperimentata solo sul calcare delle Alpi Orientali e mai sul granito.

Vivrete il Monte Bianco grazie alle immagini della salita di Federica Mingolla, ma allo stesso tempo vi sembrerà di vedere, come in un film in bianco e nero, Walter e Luciano sbucare sul terrazzino del primo bivacco e prepararsi per passare la notte con quel poco che avevano a disposizione. Sì perché le fotografie, i ritagli di giornale, gli appunti sulla via scritti da Bonatti, i vecchi chiodi, i cunei di legno, la voce stessa di Bonatti che ci racconta il suo alpinismo, tutto questo prezioso materiale, sopravvissuto ai decenni e al tempo, oggi ha trovato una nuova vita al Museo Nazionale della Montagna di Torino grazie alla lungimiranza ed alla passione di chi lo dirige.

La memoria è stato il nostro spirito guida, ci ha regalato emozioni indescrivibili e ci ha aiutato a riflettere sulla forza della passione che ha alimentato i sogni di coloro che hanno scritto la storia dell’alpinismo. Senza gli strumenti e i materiali oggi a disposizione di chi va in montagna, si capisce come Walter Bonatti e Luciano Ghigo fecero miracoli sul Grand Capucin.

Dino Buzzati scrisse che se Bonatti fosse vissuto ai tempi di Omero le sue imprese sarebbero state raccontate con un grande poema, di certo possiamo dire che la grandezza di questa come di tante altre salite, la forza pura, cristallina del suo amore per la montagna, la sua inesauribile voglia di esplorare e conoscere sono per noi oggi un esempio più che mai vivo, perché Walter Bonatti ci ricorda che è la passione il motore della vita. Noi abbiamo voluto semplicemente rivivere il Grand Capucin ripercorrendo le orme di Bonatti e lasciandoci trasportare dalle sue parole, per guardare il Monte Bianco attraverso i suoi occhi.

Il video Stati di Grazia sarà disponibile sul canale YouTube @Petzl Sport a partire da lunedì 13 maggio dalle ore 18.00.

 

Articolo di Laura Giunta per Petzl Distribution